Il deserto del Namib ha ben 50 milioni di anni e si estende per circa 1200 km, quindi una vasta porzione di territorio della Namibia dove temperature, clima e condizioni di vita rendono il viaggio qui uno tra i più avventurosi.
Molto famose sono le sue dune dalle tonalità cromatiche brillanti, oggetto di mille fotografie: la famosa “Duna 45” e la “Big Daddy”, la più alta al mondo, coi suoi 325 metri.
Risalendo il deserto si incontra un territorio un po’ più sassoso e ricco di rilievo, anche se, sporadiche, riemergono le dune e le concentrazioni sabbiose; va ricordato che, nel nord del Namib, i venti umidi di origine atlantica e quelli meridionali d’aria secca generano forti correnti d’aria e nebbia.
A tal proposito, si cita la Moon Valley, nella quale si trovano esemplari di Welwitschia mirabilis, una pianta in grado di sopravvivere fino a duemila anni, grazie a questa particolarità climatica. Nel passato, nella zona corrispondente all’odierna Skeleton Coast – la costa degli scheletri – si verificarono numerosi naufragi, con la conseguente presenza di relitti, a testimonianza, peraltro, del cambiamento radicale subito dall’ambiente.
Luoghi di interesse naturalistico nella zona del Namib sono:
- massiccio di Brandberg, con il Königstein, la vetta più alta;
- laguna di Walvis Bay, sommersa, che attira un gran numero di uccelli costieri;
- riserva di Cape Cross, con una colonia di otarie numerosissima;
- cascate Epupa, del fiume Kunene, ricche di diramazioni.
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